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venerdì 27 febbraio 2009

Un incontro della Sinistra Europea a Lisbona

Il sito della Sinistra Europea riporta una breve nota sull'incontro organizzato a Lisbona ai primi di febbraio in occasione del Congresso del "Bloco de Esquerda" portoghese, partito membro dell'SE.

Juntar forças

Under the slogan "Uniting Forces" the Left Bloc of Portugal invited the member and observer parties of the European Left as well as other left parties to the conference titled “New crisis of an old system: Left proposals for Europe”, which was held on the eve of Bloco de Esquerda's party congress in Lisbon on 6 February 2009.

With the aim to exchange national experiences and discuss proposals to overcome the economic crisis, the representatives of the political forces went further in pointing out alternatives to the neo-liberal system and the need to implement policies of change on an international level.

The analysis of the current crisis and its effects in the different European countries revealed that we are not in front of a financial or economic crisis; eventually this is a structural crisis that entails food, energy, and ecological crises, and which affects the basis of market economy, i.e. the accumulation of capital.

The dimension of this crisis is becoming more and more dramatic: the closure of factories, dismissal of thousands of workers and the creation of social insecurity are the main consequences to be seen all over Europe and worldwide. Face to this situation, which affects workers, migrants, women, and young people in particular, it is essential for the Left to explain the failures of capitalism and to come up with new perspectives in order to arrest the social decline, and the “war amongst the poor”.

The workers must not pay for this crisis, as stated by Francisco Louçã of Bloco de Esquerda in his opening speech. At the same time, it is important to act from the bottom to the top and re-unify the workers, who have been divided by social dumping, delocalisation and xenophobic propaganda of right-wings extremists.

EL chairman Lothar Bisky remarked that the measures taken until now are insufficient, and a concerted European answer to the crisis is still lacking. The European Left demands concrete measures in favour of employment and social protection, such as increasing wages, social benefits and pensions for the workers in Europe. A re-regulation of the markets, taxes on financial transaction, the democratic control of the European Central Bank, and the replacement of the stability pact by a new pact in favour of growth, full employment and ecological protection are essential steps.

A resolution concerning the crisis was adopted by the European Left at the electoral conference in November 2008, and can be found HERE.

domenica 30 dicembre 2007

Si è tenuto a Praga il II° Congresso del Partito della Sinistra Europea



Dal 22 al 25 novembre 2007 si è celebrato a Praga il secondo congresso del Partito della Sinistra Europea. Pedro Marset, responsabile per l’Europa del Partito Comunista Spagnolo, ha stilato un ampio resoconto per il mensile Mundo Obrero, disponibile anche sul sito web del PCE, di cui riprendiamo ampi stralci.

Secondo quanto scrive Marset il congresso si proponeva sei obbiettivi: “1) offrire una alternativa all’attuale modello neoliberale europeo che produce tanta disuguaglianza e precarietà così come instabilità e violenza; 2) approfondire la lotta delle donne per l’eguaglianza, il rispetto e la loro dignità; 3) acquisire gli sforzi teorici delle fondazioni di ricerca dei partiti partecipanti organizzate nella rete Transform; 4) rinnovare l’organizzazione del coordinamento della Sinistra Europea, approvare l’affiliazione di nuovi partiti membri, riformare gli Statuti del Partito della Sinistra Europea e rendere conto della evoluzione della situazione finanziaria a partire dal Congresso precedente, di Atene; 5) avanzare nelle relazioni con le organizzazioni sociali per un altro tipo di società, così come con i partiti della sinistra di tutti i continenti, in particolare con il Medio Oriente e l’America Latina; 6) preparare sia la contestazione del Trattato approvato a Lisbona come le elezioni europee dell’anno 2009.

In primo luogo c’è da sottolineare il fatto di averlo celebrato a Praga, un paese dell’est europeo, dove si tentò, 40 anni fa, il rinnovamento del socialismo nella democrazia nella così cosiddetta “Primavera di Praga”, come ha ricordato Fausto Bertinotti nel suo discorso. Al Congresso hanno partecipato quasi 500 persone tra delegati, provenienti dai 19 partiti membri e dai dieci partiti osservatori, e invitati delle delegazioni internazionali o strutture particolari, in concreto quelle del gruppo parlamentare europeo GUE/NGL con il suo presidente, Francis Wurtz alla sua testa, così come quelli dei paesi dell’est Europa (Bielorussia, Polonia, Turchia), della Cina (Partito Comunista), dell’America Latina (Brasile, Messico, Bolivia, Cuba) del Medio Oriente (Palestina, Libano, Israele, Iran, Iraq, Polisario) del Sudafrica oltre a quelli dell’Europa (Finlandia, l’LCR francese e PRS di Francia, ecc.). Ogni delegazione della SE constava di 12 persone, 6 donne e 6 uomini.


A queste informazioni fornite da Marset si possono aggiungere alcune precisazioni. La delegazione dell’Alleanza di Sinistra finlandese rappresentava tutta la sinistra scandinava che mantiene rapporti di collaborazione con il Partito della Sinistra Europea. La Bielorussia era rappresentata dal Partito dei Comunisti che si trova all’opposizione ed è attivamente perseguitato dal regime di Lukaschenko. Il PRS (Pour la Republique Sociale) è una corrente di sinistra del Partito Socialista guidata da Jean Luc Melenchon che ha partecipato alla campagna per il No nel referendum sul trattato europeo.

Ha dato il benvenuto al Congresso il presidente del Partito del Socialismo Democratico della Repubblica Ceca, Milan Neubert, come partito incaricato della organizzazione del Congresso, aiutato dal Partito Comunista di Boemia e Moravia, che è un partito osservatore - prosegue Marset.

Il primo obbiettivo è stato riassunto nel titolo del Congresso, “Costruendo alternative”. E’ già ora di superare la fase di critica e resistenza per passare all’offensiva dando risposta alle necessità della immensa maggioranza della popolazione europea da una prospettiva di superamento del capitalismo e del modello di globalizzazione neoliberale. Si può riassumere questo titolo con tre desideri comuni, “Una Europa più sociale, una Europa di pace e una Europa rispettosa della natura”. L’elaborazione delle Tesi politiche è stata larga ed aperta alla partecipazione di tutti i partiti e dei loro militanti. Il risultato che esce da questo Congresso è una proposta di grande profondità strutturata in sei grandi capitoli: 1) una ricostruzione democratica dell’Europa; 2) un modello socioeconomico alternativo a quello del neoliberalismo, 3) una Europa contro la guerra, 4) una Europa sociale, 5) una Europa ecologica per la giustizia globale, 6) una Europa di diritti umani e libertà.

La presentazione del lavoro delle tesi è stata fatta da Graziella Mascia, deputata di Rifondazione Comunista, che ha ricalcato i tre grandi problemi in Europa, quello della precarietà, quello della guerra e quello della distruzione dell’ambiente, esigendo un nuovo modello alternativo per superare il dilemma “socialismo o barbarie”. C’è bisogno di un rinascimento della politica dove il lavoro si intreccia con la dignità della politica per sostenere il nuovo soggetto politico difendendo i valori alternativi, ecologici, pacifisti, femministi. Si è visto come la moltiplicazione delle proteste e lotte sociali non conduca automaticamente all’azione politica alternativa, di qui la necessità di conseguire una egemonia culturale, come segnalava Gramsci, intorno ai valori di eguaglianza e libertà, contro il riarmo della destra supportato dalla xenofobia e da populismo, e contro la violenza nei confronti delle donne.

Tra gli interventi dedicati al contesto generale spiccano quelli di Fausto Bertinotti, Lothar Bisky, Oskar Lafontaine e Francisco Frutos.

Per quando riguarda il secondo obbiettivo, relativo alla Assemblea delle donne della Sinistra Europea (…) c’è da segnalare che la domenica, il giorno dedicato alla protesta contro la violenza alle donne, si è data lettura di una dichiarazione fatta in tutte le lingue, alla quale ha partecipato una donna per delegazione.

Il terzo obbiettivo, apportare gli sforzi teorici attraverso la rete Transform ha impegnato due gruppi di lavoro, uno dedicato alla situazione politica in Europa e in alcuni dei suoi paesi e l’altro a problemi europei concreti. Vi hanno partecipato il coordinatore della rete Walter Baier, così come membri di Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Spagna.

Il quarto obbiettivo, quello di rinnovare il coordinamento del Partito della Sinistra Europea ha avuto tre momenti. In quanto alla direzione c’è di sottolineare l’elezione di Lothar Bisky come presidente dell’SE, di Graziella Mascia come vicepresidente e di Pedro Marset come tesoriere. (…) In quanto ai nuovi membri si è accordato di accettare come osservatori della assemblea la Sinistra Europea italiana, i Giovani Socialisti di Polonia, e l’inglese Respect. Inoltre si è introdotta una modifica minore negli Statuti in riferimento agli aderenti individuali. Nella rendicontazione del bilancio Pedro Marset ha segnalato lo sforzo di tutti i partiti membri, la collaborazione dei deputati europei nell’avallare la Sinistra Europea al fine di conseguire il finanziamento del Parlamento Europeo, che rappresenta il 75% del totale del bilancio, e l’evoluzione favorevole e crescente dello stesso che è passato dai 450.000 euro iniziali a 730.000 del prossimo anno.

Il quinto obbiettivo, quello di migliorare le relazioni della SE con altre formazioni politiche, ha avuto tre aspetti. Miglioramento e impegno comune nelle relazioni con il Foro di San Paolo , ampliando le relazioni con l’America Latina e partecipando con un lavoro comune alla prossima riunione di Lima. La scommessa per una iniziativa delle sinistre in Medio Oriente a sostegno dello sforzo del partiti di sinistra in Palestina e in Israele, in collaborazione con gli altri partiti per il raggiungimento di una soluzione politica giusta degna. Inoltre si è progrediti nell’obbiettivo di mantenere una stretta collaborazione con i partiti dell’est europeo , tanto quelli appartenenti alla UE come ai paesi vicini.

Il sesto obbiettivo, preparare la campagna contro il Trattato della UE di Lisbona e prepararsi per le prossime elezioni europee del 2009, era presente negli interventi, sia del presidente uscente come di quello entrante. Nell’intervento di chiusura, Fausto Bertinotti, nel dare la parola a Lothar Bisky, ha espresso nuovamente apprezzamento per l’aiuto ricevuto e ha segnalato come la regola per un partito della sinistra trasformatrice sia il consenso, prima del rapporto tra maggioranze e minoranze, che a volte deve maturare a partire da posizioni apparentemente molto differenti, che però procedono da una volontà positiva. Lothar Bisky ha ripreso nel suo discorso gli aspetti più urgenti, oltre ai grandi temi, l’opposizione al nuovo Trattato di Lisbona con una campagna specifica e la preparazione delle elezioni europee del 2009.

In questo modo ha ricordato come nessuna persona sia illegale, difendendo i diritti umani di tutti gli immigranti, come abbiamo il dovere di rispondere al militarismo e al bellicismo che impongono gli Stati Uniti e l’UE, difendere una Europa sociale senza precarietà e con il pieno impiego, una agricoltura nella quale gli 11 milioni di agricoltori garantiscano la sovranità alimentare dei 450 milioni di cittadini, una cultura democratica che non sia controllata dai grandi e medi interessi finanziari, ecc. Per tutto questo, ha concluso, abbiamo bisogno di un SE aperto e plurale, che vada ad là dei suoi 400.000 militanti attuali e i 30 partiti componenti, tra membri e osservatori, per essere il partito della sinistra europea garanzia di pace, di un modello economico alternativo, rispettoso verso la natura e di tutti i diritti umani.”


Le tesi politiche e tutti i documenti approvati dal Congresso sono visibili sul sito della Sinistra Europea.

Il quotidiano officiale del PC cubano Granma, nell'edizione internazionale, riferisce del documento approvato al Congresso che chiede la liberazione dei 5 cubani imprigionati negli Stati Uniti con l'accusa di terrorismo.

Gauchebdo ha pubblicato una breve intervista al dirigente del Partito del Lavoro svizzero Norberto Crivelli sull'esperienza del Partito della Sinistra Europea

domenica 11 novembre 2007

Il Partito della Sinistra Europea si apre all'est Europa

Il 27 e 28 ottobre scorso si è tenuta a Chisinau, la capitale della Repubblica moldava, una conferenza del Partito della Sinistra Europea dedicata ai rapporti con i partiti di sinistra dell'Europa orientale. La conferenza è stata organizzata unitamente al Partito Comunista moldavo che è al governo e il cui leader Vladimir Voronin è anche presidente della repubblica.

Hanno accolto l'invito 16 partiti dei quali 9 membri a pieno titolo della Sinistra europea: oltre al PCRM ospitante, il PC Austriaco, la Linke tedesca, il Partito della Sinistra Estone, il Blocco di Sinistra portoghese, il Partito dell'Alleanza Socialista romeno, il PC Francese, Rifondazione Comunista, il Synaspismos. Due partiti che partecipano alla Sinistra Europea come osservatori: l'AKEL di Cipro e il Partito Comunista di Boemia e Moravia. Infine erano presenti 5 partiti dell'ex Unione Sovietica. I due partiti comunisti bielorussi (KPB pro-Lukashenko e PKB di opposizione), il PC della Federazione Russa, il PC del Kazakistan e il PC del Kirghizistan.

Nel discorso introduttivo tenuto a nome della Sinistra Europea, Panos Trigazis ha dichiarato che

"l'Unione Europea è un terreno di battaglia importante e centrale per l'SE, ma
noi aspiriamo a diventare un partito di sinistra di tutta l'Europa e questa
Conferenza di Chisinau lo testimonia".

Trigazis ha anche sottolineato che l'azione dell'SE non si limita all'ambito istituzionale ma vuole anche essere presente nei movimenti sociali e nelle varie forme di lotta che si sono sviluppate negli ultimi anni in Europa e a livello globale, soprattutto tra i giovani.

Il dirigente del Synaspismos ha ricordato lo slogan utilizzato a Rostock, nel giugno scorso, dal vertice alternativo al G8: "TINA è morta". TINA, secondo una nota formula diffusa dalla Thatcher, significa "There is no alternative", non c'è alternativa alle politiche liberiste. L'obbiettivo della sinistra è di costruire delle politiche alternative a livello nazionale europeo e globale. La prima priorità è la difesa della pace che costituisce la questione sulla quale poter costruire la più ampia cooperazione di tutta la sinistra e i movimenti sociali.

La Sinistra Europea -attraverso le parole di Trigazis - segnala che il nuovo "scudo anti-missile" che gli Stati Uniti si propongono di installare in alcuni paesi dell'Est Europa, rappresenta una "minaccia rilevante" che può mettere in moto una nuova rincorsa alle armi nucleari e una nuova guerra fredda. E' stata inoltre ricordata l'opposizione della Sinistra Europea al nuovo trattato europeo siglato a Lisbona, dal punto di vista di un "europeismo popolare di sinistra". Altri obbiettivi sono la realizzazione di nuove e più positive relazioni tra l'UE e la Russia, e la costruzione di un nuovo sistema di sicurezza continentale che passi attraverso l'abolizione della NATO.