mercoledì 31 ottobre 2007

Sconfitta della sinistra nelle elezioni federali svizzere

Le elezioni federali svizzere del 21 ottobre scorso hanno confermato la crescente popolarità della destra populista e xenofoba dell'Unione Democratica di Centro di Christoph Blocher. A sinistra sono sconfitti i Socialisti che ottengono il 19,5%, con un calo del 3,8% e 43 seggi, 9 in meno. In crescita invece i verdi che aumentano soprattutto nelle grandi città. Raccolgono il 9,6% (+1,7%) e 20 seggi (+6). Per la prima volta entrano anche nel Consiglio degli Stati con un eletto nel cantone di Ginevra.

Complessivamente negativo anche il risultato della sinistra alternativa che scende da 3 a 1 solo seggio. La gran parte delle liste di sinistra si sono unite nel raggruppamento "A gauche toute!/Linke Alternative". Ne fanno parte il Partito del Lavoro (Parti du Travail, PdT), di tradizione comunista, radicato soprattutto nei cantoni romandi, dove a volte assume il nome di Partito Operaio Progressista (POP); la formazione "Solidarités", nella quale quale sono confluiti militanti provenienti dall'estrema sinistra trotskista, maoista, ecc. anch'essa presente in particolare nella zona di lingua francese; le Liste Alternative della zona tedesca.

Nel precedente Consiglio Nazionale i gruppi che hanno dato vita ad "A Gauche toute!" avevano tre eletti, due nel cantoni di Vaud, entrambi appartenenti al POP e uno di Ginevra, esponente di Solidarités. L'aspirazione della sinistra alternativa era di aggiungere due nuovi eletti in modo da poter costituire un proprio gruppo parlamentare a Berna, per avere un maggior peso politico ed una maggiore visibilità mediatica. Le aspettative di nuovi eletti si concentravano su Zurigo e Neuchatel.

Al contrario il risultato si è tramutato in una secca sconfitta, seppur con risultati che nel riepilogo nazionale sono abbastanza simili a quelli del precedente scrutinio. Il PdT, presente con proprie liste a Ginevra, Neuchatel, Vaud, Zurigo e Ticino, mantiene il suo 0,7%. Solidarités scende dallo 0,5% allo 0,4%, mentre le Liste Alternative raccolgono lo 0,2% rispetto allo 0,5% precedente (ma in questo caso erano conteggiati anche i voti di una lista alternativa di Zugo").

Nella debacle in termini di seggi sono stati determinanti gli andamenti contradditori dei vari cantoni. A Neuchatel, dove POP e Solidaritès si presentavano uniti, la percentuale è salita dal 5,1% al 9,2% e sono mancate poche centinaia di voti per eleggere un "popiste". Hanno influito su questo buon risultato l'impopolarità a sinistra della coalizione rosa-verde che dirige il cantone e l'unità piena raggiunta delle due componenti di sinistra.

Nel Vaud, roccaforte della sinistra svizzera, si è invece invertita la tendenza alla crescita degli anni precedenti. E' stato salvato un seggio e sarà l'unico parlamentare rimasto difendere le posizioni alternative nel Consiglio Nazionale.

Infine a Ginevra ha nuovamente pesato la divisione a sinistra, come già avvenne nelle elezioni cantonali del 2005. Il PdT, per volontà dei dirigenti locali, ha deciso di non accettare la lista unitaria. Si sono così presentate tre liste: "A Gauche Toute!", appoggiata da Solidarités e dagli indipendenti di sinistra, "Les Communistes" un piccolo gruppo comunista più radicale del PdT, apparentato alla prima e il PdT. Quest'ultimo è stato punito dagli elettori ed è sceso all'1,9%, con un calo dello 0,8%. Solidarités ha raccolto il 4,9 con una flessione dello 0,5% non riuscendo a confermare il suo eletto Pierre Vanek. "Le Communistes" ha confermato il suo 0,7%.

Nei cantoni di lingua tedesca le liste alternative hanno sostanzialmente confermato i propri voti, senza riuscire ad eleggere un parlamentare nel cantone di Zurigo, com'era nelle speranze.