lunedì 5 gennaio 2009

Le correnti trotskiste internazionali dalla rivoluzione cubana al movimento no-global

Le correnti trotskiste internazionali dal 1963 ad oggi

1 commento:

Unknown ha detto...

Interessante, ma in generale mi sembra condito da alcune posizioni che sanno di pregiudizio o comunque di imprecisione.
-un po' in tutto il testo i "trotskisti" vengono definiti semplicemente come "i seguaci di Trotsky". Riduttivo a mio parere, visto che le basi programmatiche della Quarta derivano da tutta l'esperienza accumulata del marxismo internazionalista.
-la teoria della Rivoluzione Permanente a me pare sostanzialmente confermata dalla storia.
-La centralità o comunque l'importanza decisiva della classe lavoratrice nella società capitalista e di conseguenza nei movimenti che sorgono di volta in volta è a mio avviso più che evidente: in questo senso le critiche marxiste al movimento no-global mi sembrano più che giuste.
-il ruolo nagativo che ebbero Fronti Popolari non viene praticamente sfiorato, anzi vengono esaltati eccessivamente.

Alcuni limiti storici del movimento "trotskista" sono invece sicuramente evidenti. In particolare:
-una sottovalutazione (e spesso una liquidazione aprioristica) del ruolo dei contadini nei movimenti rivoluzionari del terzo mondo (ciò non ha comunque impedito di riconoscere e salutare la rivoluzione cubana ad esempio).
-una liquidazione della guerriglia come metodo di lotta (si lega dunque alla questione precedente), valutazione errata soprattutto quando questa forma di lotta è appoggiata attivamente dalle masse.
-un certo schematismo in questioni varie (riscontrabile comunque in misura anche maggiore in organizzazioni di altro tipo -vedi post-stalinisti, maostalinisti, ecc.-).
-un'enfasi eccessiva nel riconoscere necessariamente l'internazionale che verrà nella Quarta rifondata.

Ad ogni modo ritengo fondamentale il contributo dato dal "trotskismo" al movimento rivoluzionario mondiale e non si può non ripartire da là, ovvero dagli assi strategici del marxismo rivoluzionario, nel quale oggi a mio parere possono ritrovarsi anche posizioni come quelle della sinistra comunista (c.d. bordighisti)